Ha senso investire solo negli USA?

Ha senso investire solo negli USA?

La necessità di azioni globali: una riflessione

C'è una domanda che molti investitori, specie quelli statunitensi, si pongono: è necessario investire in azioni globali? Questa domanda sorge in particolare dopo un periodo di forte sovraperformance delle azioni USA rispetto a quelle internazionali. Infatti, negli ultimi 15 anni, i titoli USA sono cresciuti di circa 10 volte, mentre quelli internazionali solo di 3.6 volte. Considerando che il 29% delle entrate delle società dell'S&P 500 proviene dall'estero, molti investitori potrebbero sentirsi già sufficientemente esposti al mercato internazionale.


Definizione di esposizione globale: oltre i confini geografici

La tradizionale definizione di esposizione globale spesso si basa sul luogo di quotazione delle azioni, quando invece andrebbe definita in base alla provenienza dei ricavi e delle spese di un'azienda, indipendentemente da dove essa sia quotata. In altre parole, un'azienda statunitense che genera tutti i suoi ricavi all'estero offre esposizione internazionale, così come un'azienda straniera che opera principalmente negli USA. Questa prospettiva suggerisce che molte azioni USA offrono già una certa esposizione internazionale. Questa idea è condivisa anche da Jack Bogle, che riteneva che le azioni statunitensi con ricavi esteri fossero un modo ideale per ottenere esposizione internazionale, specialmente considerando la solidità delle istituzioni americane.


La ciclicità del mercato USA e il ruolo della tecnologia

Nonostante la validità di questa argomentazione, è fondamentale non sottovalutare i rischi specifici legati al mercato USA. In particolare, la ciclicità del mercato azionario statunitense, strettamente legata all'andamento del settore tecnologico. E' utile ricordare due periodi di marcata sovraperformance delle azioni USA rispetto a quelle internazionali: la fine degli anni '90 e il periodo attuale, entrambi caratterizzati dalla crescita delle aziende tecnologiche. Questa similitudine solleva interrogativi sulla possibilità che la sovraperformance attuale sia una bolla simile a quella delle dot-com del 2000. Nonostante le aziende tecnologiche statunitensi siano estremamente redditizie, la valutazione di mercato dipende dal rapporto tra utili e prezzi, non solo dagli utili.


Conclusioni: diversificazione e consapevolezza

In definitiva la decisione di investire o meno in azioni globali è una scelta individuale che dipende dalle preferenze e dalla visione del mercato di ogni investitore. Alcuni potrebbero preferire un'esposizione maggiore al mercato USA, mentre altri potrebbero trovare vantaggiosa la diversificazione con azioni estere. Per quanto ci riguarda, preferiamo detenere ETF azionari azionari globali per non concentrare eccessivamente il portafoglio sul settore tecnologico statunitense. Tuttavia, la scelta tra azioni USA e globali non è una delle decisioni finanziarie più cruciali, e altri fattori, come la gestione delle finanze personali e della carriera, hanno un impatto maggiore. La decisione di investire in azioni globali, quindi, deve essere presa con consapevolezza e senza eccessiva preoccupazione dato che sono altri i fattori determinanti per il nostro successo di investitori di lungo periodo.