FINANZA PER T3
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Prendendo spunto dalle parole del famoso investitore statunitense Kenneth Fisher, ci poniamo una domanda cruciale in ambito di finanza personale e investimenti: è più importante entrare nel mercato al momento perfetto (sempre che sia possibile) o rimanervi investiti il più a lungo possibile? Un recente studio di Nick Maggiulli sembra offrire una risposta chiara, confermando ciò che molti investitori evoluti sanno già da tempo.
Prendendo spunto dalle parole del famoso investitore statunitense Kenneth Fisher, ci poniamo una domanda cruciale in ambito di finanza personale e investimenti: è più importante entrare nel mercato al momento perfetto (sempre che sia possibile) o rimanervi investiti il più a lungo possibile? Un recente studio di Nick Maggiulli sembra offrire una risposta chiara, confermando ciò che molti investitori evoluti sanno già da tempo.
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Prendendo spunto dalle parole del famoso investitore statunitense Kenneth Fisher, ci poniamo una domanda cruciale in ambito di finanza personale e investimenti: è più importante entrare nel mercato al momento perfetto (sempre che sia possibile) o rimanervi investiti il più a lungo possibile? Un recente studio di Nick Maggiulli sembra offrire una risposta chiara, confermando ciò che molti investitori evoluti sanno già da tempo.
Prendendo spunto dalle parole del famoso investitore statunitense Kenneth Fisher, ci poniamo una domanda cruciale in ambito di finanza personale e investimenti: è più importante entrare nel mercato al momento perfetto (sempre che sia possibile) o rimanervi investiti il più a lungo possibile? Un recente studio di Nick Maggiulli sembra offrire una risposta chiara, confermando ciò che molti investitori evoluti sanno già da tempo.
Inserire Bitcoin in un portafoglio di investimenti può offrire opportunità, ma presenta anche rischi elevati. Originariamente concepito come alternativa alle valute tradizionali, il Bitcoin si è trasformato in un asset speculativo con caratteristiche di riserva di valore, spesso paragonato all'oro. Tuttavia, la sua elevata volatilità e la correlazione con i mercati azionari lo rendono inadatto come bene rifugio nel breve termine. Un'esposizione moderata (non oltre il 3-5% del portafoglio) può migliorare i rendimenti, ma richiede una gestione attenta e ribilanciamenti regolari.