Oltre i dividendi: il vero rendimento azionario

Oltre i dividendi: il vero rendimento azionario

Nel panorama degli investimenti, sempre più investitori cercano entrate stabili attraverso i dividendi azionari, ma è fondamentale chiedersi se questa strategia sia davvero la chiave per una rendita passiva sostenibile. In questo articolo esploriamo un approccio più ampio al rendimento azionario, evidenziando come concentrarsi esclusivamente sui dividendi possa limitare il potenziale di crescita del proprio portafoglio.


Il Mito dei Dividendi: Cosa Dice Warren Buffett e la Ricerca Accademica

Anche figure di spicco come Warren Buffett hanno espresso dubbi sull'ossessione per i dividendi. Buffett, in passato, ha spiegato che un azionista che desidera liquidità può ottenere lo stesso risultato (o addirittura un vantaggio maggiore) vendendo una parte delle proprie azioni. Questa visione è supportata dalla ricerca accademica di economisti come Merton Miller e Franco Modigliani, i quali hanno dimostrato che, teoricamente, è indifferente per un investitore ricevere denaro sotto forma di dividendo o attraverso la vendita di azioni, poiché ogni volta che un'azione stacca un dividendo, il suo prezzo scende di pari importo. La società distribuisce una parte del valore che ha creato. Di conseguenza, l'investitore può ricreare il dividendo vendendo una frazione delle azioni, con lo stesso risultato finanziario.


I Limiti delle Azioni ad Alto Dividendo: Rendimenti e Stabilità

Molti investitori credono che le azioni ad alto dividendo siano più redditizie e stabili nel tempo, ma i dati dimostrano che questa convinzione non è sempre valida. Studi comparativi hanno evidenziato come un ETF azionario globale, abbia superato un ETF focalizzato su azioni ad alto dividendo. Questa differenza di performance si mantiene anche su orizzonti temporali più ampi, indicando che i dividendi non garantiscono un rendimento superiore nel lungo periodo.

Inoltre, la presunta stabilità delle azioni ad alto dividendo durante le fasi di mercato avverse è un altro mito da sfatare. Sebbene alcuni studi dimostrino una leggera sovraperformance durante le crisi, la ricerca accademica indica che i benefici attribuiti ai dividendi derivano in realtà da altri fattori, come il value (azioni sottovalutate) e il quality (aziende solide). Le strategie basate sui dividendi offrono un'esposizione indiretta a questi fattori, ma è più efficace integrarli direttamente in portafoglio attraverso un'attenta selezione.


I Problemi Pratici dei Dividendi: Tassazione e Diversificazione

L'incasso di un dividendo comporta il pagamento di tasse sull'intero importo, mentre la vendita di una quota azionaria tassa solo il guadagno realizzato. Questo è un aspetto molto importante da tenere in considerazione, e si aggiunge al fatto che i dividendi interrompono la capitalizzazione composta, riducendo il potenziale di crescita nel tempo.

Un altro problema è che le strategie basate sui dividendi riducono inevitabilmente la diversificazione del portafoglio, poiché molte azioni non distribuiscono dividendi. La diversificazione è fondamentale per garantire la stabilità e il rendimento nel lungo termine, e un portafoglio meno diversificato potrebbe essere più vulnerabile. Inoltre, le società possono tagliare o sospendere i dividendi durante i periodi di crisi, lasciando gli investitori senza la loro fonte di reddito.


Il Potere dei Riacquisti di Azioni (Buyback): Una Prospettiva Alternativa

Il rendimento dell'azionista (shareholder yield) costituisce una metrica più completa del rendimento azionario, includendo non solo i dividendi, ma anche i riacquisti di azioni (buyback) e la riduzione del debito. I riacquisti di azioni sono diventati uno strumento fondamentale per la restituzione di valore agli azionisti, spesso superando i dividendi in termini di importi.

Contrariamente a quanto spesso si crede, i buyback non sono una forma di manipolazione del mercato o un modo per arricchire i manager. Molti studi dimostrano che le aziende che riacquistano le proprie azioni spesso sovraperformano il mercato, e che i manager non sempre sovrastimano il valore delle proprie azioni. Inoltre, i riacquisti non danneggiano gli investimenti in ricerca e sviluppo o i salari dei dipendenti.


Shareholder Yield: La Metrica Chiave per il Rendimento Totale

Le azioni con alti livelli di shareholder yield hanno storicamente sovraperformato il mercato. Questa metrica, che considera tutte le forme di restituzione del capitale agli azionisti (dividendi, buyback e riduzione del debito), offre una visione più completa e accurata del rendimento azionario. Diversi studi, che analizzano anche periodi temporali di quasi 100 anni, confermano la validità di questa strategia.


Conclusioni: Verso un Approccio Più Completo e Consapevole

In conclusione, l'approccio al rendimento azionario dovrebbe andare oltre la semplice analisi dei dividendi. Concentrarsi solo sui dividendi può limitare il potenziale di crescita del portafoglio e portare a decisioni di investimento subottimali. Il concetto di "shareholder yield" offre una visione più completa e realistica del rendimento azionario, includendo i riacquisti di azioni e la riduzione del debito. Gli investitori dovrebbero essere consapevoli delle diverse modalità con cui le aziende restituiscono valore agli azionisti, e adottare strategie che tengano conto di tutte queste componenti. L'obiettivo è quello di costruire un portafoglio più diversificato e meno vulnerabile, capace di generare rendimenti sostenibili nel lungo termine.